Circolare 0195

Circolare 195

Oggetto: 10 febbraio 2024 “Giorno del ricordo”

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Azienda Tecnica

Personale tecnico

La Legge 30 marzo 2004, n. 92 ha istituito il 10 febbraio come ricorrenza civile del Giorno del ricordo “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

Come previsto dall’art.1, comma 2, della legge n.92/2004 e in considerazione del fatto che ricorrono i vent’anni dalla istituzione del Giorno del Ricordo, il MIM invita tutte le Istituzioni scolastiche a voler sensibilizzare, in prossimità del 10 febbraio, l’intera comunità scolastica attraverso la realizzazione di attività, convegni, incontri anche in collaborazione con le Associazioni degli Esuli, mirate a “valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero”.

I docenti di materie letterarie avranno modo di sensibilizzare le studentesse e gli studenti delle classi terze sugli avvenimenti principali che hanno caratterizzato la storia del Confine orientale nel corso del XX secolo. In particolare, l’attenzione sarà concentrata alle migliaia di civili (uomini, donne e bambini), assassinati su ordine del dittatore comunista Tito, gettati vivi in cavità naturali (per quaranta giorni furono torturate e uccise più di diecimila persone, molte delle quali gettate ancora vive nelle voragini naturali disseminate sull’altopiano del Carso, chiamate foibe. La foiba più dolorosamente celebre fu quella di Basovizza. Inizialmente pozzo di giacimenti minerari, diventò poi bara per migliaia di italiani prelevati dalle proprie abitazioni durante i quaranta giorni di assedio a Trieste) solo perché italiani e alle centinaia di migliaia di nostri connazionali della Venezia Giulia, della Dalmazia e dell’Istria, costretti a fuggire e ad abbandonare le loro case e la loro terra.

     

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof.ssa Sabrina Pettinato