Nell’ambito del progetto ambiente, il 6 dicembre 2019, è stato organizzato, per le classi seconde, un incontro dal titolo “Un osservatorio sottomarino di plastiche invisibili” con la partecipazione di due esperti: la dott.ssa Alessandra Alberti dell’IMM-CNR (consiglio nazionale delle ricerche ) e il dott. Simone Biagi del LNS-INFN ( istituto nazionale di fisica nucleare ). I ragazzi raccontano: “ Venerdì 6 dicembre 2019 abbiamo avuto la fortuna di incontrare due fisici, la dott.ssa Alessandra Alberti e il dott. Simone Biagi che hanno affrontato l’argomento dell’inquinamento di microplastiche e nanoplastiche dei sistemi marini e fluviali: argomento che sembra facile ma in realtà è molto complesso. L’incontro è iniziato con la visione di un simpatico e interessante video in cui dei bambini trovano la plastica a mare e raccontano, in maniera alternata, il problema dei rifiuti e della loro decomposizione. Mi ha colpito la notizia che il 71% dei mari è coperto di plastica di cui 165 tonnellate sono bottiglie. Inoltre l’ONU ha dichiarato che nel 2050, quando io avrò 41 anni, ci sarà più plastica che pesci in mare, e non potrò più fare il bagno tranquillamente, come hanno fatto i nostri genitori. Queste notizie mi hanno sconvolto.” C. B. 2M
I ragazzi avevano già compreso, attraverso lo studio della tematica in classe, che la plastica è un materiale non biodegradabile e per decomporsi ha bisogno di almeno 1000 anni, ma la scoperta che hanno fatto in questa occasione è che in realtà la plastica non scompare completamente dal nostro pianeta ma, per opera degli agenti atmosferici, luce e calore, e del fenomeno dell’abrasione, la plastica si decompone in microplastiche e nanoplastiche. Un’ alunna scrive: ” Una delle tante cose che mi ha sconvolto è scoprire la presenza in mare delle microplastiche e delle nanoplastiche e che queste vanno a “zonzo” nei nostri mari. Gli esperti ci hanno detto una cosa che mi ha scosso: le microplastiche e le nanoplastiche possiamo trovarle nel dentifricio con microgranuli, nello scrub per il corpo, etc. Sono più piccole delle nostre cellule e possono essere anche assorbite da esse”. A. S. 2L
Tutti i ragazzi sono stati confortati e sollevati nel sapere che gli scienziati stanno studiando queste microparticelle e stanno cercando delle soluzioni tecnologiche per risolvere il problema. Ecco alcune loro osservazioni a riguardo: “ Il dott. Biagi ci ha parlato del progetto di un laboratorio sottomarino che sta sorgendo nelle coste di Portopalo a 3000 metri di profondità: un laboratorio per realizzare ricerche sui neutrini e sulle micro e nanoplastiche!! Mi piacerebbe tanto scoprire nei dettagli come è fatto e come funzionerà!! ”
F. N. 2L
“La dott.ssa Alberti ci ha fatto scoprire l’esistenza di un piccolo crostaceo, il Krill, che ingerisce la plastica. Ho pensato subito che era un’ottima idea per eliminare la plastica dal mare. Invece scopro che il Krill decompone la plastica e poi la espelle nelle feci sotto forma di nanoplastiche… Mi sembra proprio che non possiamo contare su di esso! ” A. S. 2L
Tutti i ragazzi sono rimasti affascinati dal racconto dell’esperienza del ragazzo olandese, BoyanSlat, che realizzò un suo sogno maturato all’età di 16 anni: sviluppare nuove tecnologie per raccogliere la plastica dai fiumi e dai mari, dando vita all’associazione “The Ocean Cleanup”. Numerose sono state le domande rivolte agli insegnanti, una volta ritornati in classe, nonché le ricerche di approfondimento in rete da parte degli alunni a tal riguardo. L’incontro si è concluso all’insegna dell’emozione con l’intervento di alcuni studenti del Politecnico del Mare “Duca Degli Abruzzi” di Catania accompagnati dalla prof.ssa Cristina Bellissima, che hanno mostrato un video e hanno raccontato l’esperienza personale di salvataggio di una tartaruga che aveva ingerito del filo di nylon. La presenza della prof.ssa Oleana Olga Prato, rappresentante del WWF, ha permesso di sottolineare la bellezza del mondo sottomarino e l’importanza di tutelarlo. Insomma, rigorosità scientifica legata a riflessioni semplici e a fatti concreti è stata la chiave che ha catturato l’attenzione e la curiosità degli studenti che hanno partecipato a questo incontro.
Perché non concludere con alcune riflessioni e citazioni dei ragazzi?
“Ciò che più mi ha colpito è stato il fatto che alcuni elementi che noi abbiamo pensato indispensabili per la nostra vita hanno dato un grande contributo all’ inquinamento dei mari. I ricercatori sono stati bravissimi a spiegarci, in breve tempo, i fatti salienti di questo argomento così attuale.” F. A. 2A
“Questo incontro è stato molto utile perché mi ha permesso di conoscere fatti che prima sottovalutavo e non consideravo, come la presenza di microplastiche nel dentifricio con microgranuli. Ho capito che il mondo ha davvero bisogno del nostro aiuto. La presenza degli esperti mi ha permesso di comprendere cosa possiamo fare noi ragazzi per salvare il pianeta e che dobbiamo agire al più presto.” C. F. 2A
“E’ stata un’esperienza davvero bellissima e istruttiva. Ma la cosa più bella per me è stato il poter apprendere cose che non sapevo e che cercherò di mettere in atto”. C. B. 2M
“Sinceramente per me è stato uno degli incontri più significativi e formativi a cui io abbia assistito”. O.P. 2A
“Il mondo non è una discarica, ma il futuro di tutti noi”. A. F. 2M
“Se continuiamo a inquinare il mare il mondo non vivrà più” R. O. 2L
“Ebbene sì… Per salvare l’umanità bisogna iniziare dai piccoli gesti quotidiani!” P.S. 2A
“Ricorda: il mondo non è una discarica, ma il futuro di tutti noi”. A. F. 2