Che cos’è la legalità? Non coincide necessariamente con la giustizia, né con gli interessi generali ma possiamo dire che la legalità è un prodotto della socialità. Da giovani si è portati a pensare che la legalità sia una cosa che riguardi solo il mondo degli adulti. Difficilmente i bambini sentono parlare di “legale” e “illegale” nelle conversazioni in famiglia: sono termini che, nella migliore delle ipotesi, ascoltano attraverso la cronaca dei telegiornali, quando si parla di criminalità o di magistratura. In realtà la legalità è tutta intorno a noi: se ogni cosa ha una regola, allora tutto è legalità!
La legalità non è un valore in quanto tale, è l’anello che salda la responsabilità individuale alla giustizia sociale, l’io e il noi. Per questo non bastano le regole. Le regole funzionano se incontrano coscienze critiche, responsabili, capaci di distinguere, di scegliere, di essere coerenti.
L’educazione alla legalità si colloca allora nel più ampio orizzonte dell’educarci insieme ai rapporti umani, con tutto ciò che questo comporta: capacità di riconoscimento, di ascolto, di reciprocità, d’incontro, di accoglienza. Nella consapevolezza che la diversità non solo fa parte della vita ma è la vita, la sua essenza e la sua ricchezza.Oggi la nostra società sta vivendo un momento difficile a causa di un “nemico invisibile”, il Coronavirus, che sta impegnando medici e infermieri definiti “eroi”.
E ci si chiede se sarà possibile garantire la legalità durante questa emergenza.
I conflitti sociali, la povertà, la rabbia delle persone possono infatti dare sfogo ad atti “illegali”.
Lo Stato si deve quindi impegnare per garantire il rispetto delle regole e ci sono uomini che lo fanno più di altri, fin dal passato. Purtroppo, infatti, molte persone sono morte ad esempio a causa del fenomeno della mafia, persone che hanno compiuto solo il loro dovere.
Tra le persone che hanno lottato e che lottano contro la mafia ricordiamo:
Giovanni Falcone (nato a Palermo, nel maggio del 1939 e morto nel maggio 1992) e Paolo Borsellino (nato a Palermo nel gennaio del 1940 e morto nel luglio del 1992):due magistrati molto conosciuti che hanno lottato sempre per la giustizia. Sono stati uccisi entrambi dalla mafia, insieme agli agenti della scorta e alla moglie di Falcone.
Peppino Impastato (nato a Cinisi nel gennaio d 1948 e morto nel maggio 1978): era un giornalista che denunciava le attività dei mafiosi via radio e per questo venne ucciso.
Don Ciotti (nato a Pieve di Cadore nel settembre del 1945) è tuttora un grande lottatore contro la mafia.
Don Pino Puglisi (nato a Palermo nel settembre 1937 e morto nello stesso giorno del suo compleanno nel 1993) era un prete che educava i ragazzi e li sottraeva alla malavita. Sorrise al killer che lo uccise davanti casa.
Giuseppe Fava (nato a Palazzolo Acreide nel settembre 1925 e morto nel gennaio del 1984), è stato un giornalista, scrittore e drammaturgo italiano, ucciso da Cosa Nostra.
Frasi celebri :
“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.”
Giovanni Falcone
“Nelle fiabe non si insegna ai bambini che esistono i draghi, quello lo sanno già, si insegna ai bambini che i draghi si possono sconfiggere. Ed è quello che fanno scrittori come Saviano. Non dicono che la mafia c’è, ma dicono che la mafia può essere sconfitta.”
Roberto Benigni
“Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente! “
Peppino Impastato
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza.”
Paolo Borsellino
“Una delle cose che le organizzazioni temono di più è l’agire da uomini, l’agire con dignità, il non piegarsi, il non chiedere come un favore ciò che ci spetta di diritto.”
Roberto Saviano
Alunna Elena Palma I A
A 28 anni dalle Stragi di Capaci e Via D’Amelio, in occasione della Giornata della Legalità, abbiamo realizzato in collaborazione questo video, cercando i nomi e i volti degli eroi di ieri e di oggi è raccontandone le storie.
Gli alunni della I A