In occasione della Giornata della legalità, che si celebra ogni anno il 23 maggio, la nostra scuola nell’ambito del progetto legalità, ha continuato a lavorare con i ragazzi anche in modalità telematica. Nel nostro Istituto era stato avviato già dal mese di novembre un progetto di legalità seguito dal Miur. In generale il nostro progetto si è sviluppato diversificandosi a seconda delle classi,ma seguendo un percorso comune: quello di far conoscere agli studenti, alcune figure significative che con coraggio e determinazione hanno lottato contro la mafia. Nello specifico, le classi seconde hanno potuto leggere un romanzo dal titolo “la battaglia delle bambine” della scrittrice Simona Dolce. Grazie alla lettura e alle riflessioni svolte, i ragazzi hanno avuto la possibilità di conoscere la figura di Libero Grassi, l’imprenditore di origine catanese che sfidò la mafia, non accettando di pagare il pizzo e che per questo motivo cadde brutalmente assassinato sotto i colpi di Cosa nostra. “Libero” poichè mentre tutti a Palermo, cedevano ai ricatti dei mafiosi, seppe opporsi con coraggio ai ricatti della mafia lottando da solo fino alla tragica fine. Sappiamo oggi, che Libero fu ucciso anche dall’omertà, dall’abitudine e dalla silenziosa collusione di una città che respinse violentemente tutti i suoi sforzi e che lo lasciò solo mentre cercava di difendere gli operai della sua fabbrica e la sua famiglia. Durante le lezioni e i dibattiti con i ragazzi, sono stati evidenziati i valori e gli ideali di Libero, soprattutto si è riflettuto a lungo sul valore della Libertà. La Libertà non esiste senza la giustizia, e Libero Grassi ha mostrato alla società corrotta nella quale visse e operò, che esiste la dignità e l’onestà, valori imprescindibili a cui non volle mai smettere di credere. La scuola ha il dovere etico di raccontare le storie di uomini e di donne che con coraggio e abnegazione non hanno mai smesso di lottare per dare il loro contributo, alla formazione di una coscienza civile. Diceva il giudice Caponnetto “che la mafia ha più paura della scuola che della giustizia”, perché l’ignoranza è il campo fertile per tutte le mafie e solo la cultura può essere l’antidoto”; la soluzione verso un progressivo cambiamento risiede proprio in queste parole. Ecco perché la mafia ha paura della scuola, perché è il luogo dove si forma il senso della legalità, contro il silenzio e l’indifferenza, che a volte purtroppo sembrano prevalere. Noi insegnanti insieme ai nostri studenti, abbiamo voluto dare un contributo, raccontando chi era Libero Grassi. In particolare due ragazzi della seconda H, hanno realizzato un breve video che attraverso immagini significative e con linguaggio poetico, vuole testimoniare il coraggio e l’onestà di un uomo che ha scelto di vivere da uomo libero.
La referente alla legalità Prof. Maria Rita Aletta