Giorno 17/12/99 è stata rilasciata dall’ONU una risoluzione, precisamente la n° 54/154, che parla e pone diversi propositi, divieti ed obblighi, per quanto riguarda la violenza sulle donne, enorme problema della società radicato nella cultura dei vari popoli da fin troppi anni. Questa risoluzione nomina e cita diverse situazioni e fatti accaduti, contro la violenza sulle donne ed il femminicidio, ed elenca i problemi presenti all’epoca della scrittura della risoluzione, problemi sociali, politici ed economici legati alla figura della donna. Al termine del testo, dopo l’elencazione dei problemi e delle decisioni prese in passato per eliminare queste differenze, vengono scritti i provvedimenti che prenderà l’ONU dopo il rilascio di questa risoluzione: La decisione di far divenire il 25 novembre la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne” e l’invito ai governi, alle istituzioni,… ad organizzare in tale data iniziative finalizzate alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questo problema. Dopo aver riportato quanto scritto dall’ONU nel ’99, voglio esprimere il mio pensiero su questo fatto. Penso che questi ideali di patriarcato abbiano sicuramente radici sin dall’età della pietra, dove la forza fisica dell’uomo era fondamentale per la sopravvivenza della tribù, mentre la donna aveva il ruolo di procreare, solo quello, e non aveva voce in capitolo sulle decisioni governative e familiari della tribù. Poi ovviamente questi ideali si sono trascinati e sono persistiti sino agli anni più recenti, dove le lotte femministe per i diritti uguali all’uomo si sono accentuate sempre più fino ad ottenere, almeno in parte, le leggi volute. Ma dall’altro lato, dove la legge non può operare più di tanto, troviamo le cosiddette “relazioni tossiche”. Credo che tutti, oggi 25/11/20, abbiamo cercato informazioni o sentito parlare dei “turbini amorosi”, ossia vere e proprie voragini pericolose da cui è difficile uscire. Parò non ne voglio parlare solo dal punto di vista di una donna, perché ci sono tante testimonianze inverse, cioè dove la donna diventa l’oppressore e l’uomo l’oppresso. Per esempio, oggi ho guardato un video su YouTube molto interessante su questa problematica, ma dove non si è portata solo l’esperienza delle donne oppresse, violentate, costrette, uccise, che sono in ogni caso i casi maggiori e più disarmanti, ma anche di donne che venendo a conoscenza di fatti o solo per gelosia del proprio partner, lo hanno isolato dagli amici,… in modo possessivo approfittando della debolezza di carattere dell’uomo in questione. Quindi, oltre all’enorme problema del femminicidio, che registra ogni anno nuove morti o vittime, ho trovato giusto parlare delle relazioni tossiche sia per il genere femminile, sia per quello maschile.
Agati Francesco 3^ A