E’ dal momento in cui ciascuno comincia ad aprirsi, a comprendere e a parlare la lingua dell’altro che “Il mondo nel palazzo”, muta prospettiva. La trama si sviluppa in un anonimo casermone assai fatiscente alla periferia estrema di una grande città, dove Denise, turca dalla brillante intelligenza, riscontrabile nella sua a dir poco eccellente carriera scolastica, Xin, ragazzo cinese animato da una costante speranza in un futuro radioso, Ostap, ucraino, la cui anima è graffiata da un viaggio assai cruciale e doloroso, i marocchini Chackri, i quali tentano instancabilmente di educare, senza alcun successo, i propri figli secondo i precetti fondamentali dell’Islam, ed infine Tair, rom di origine albanese, trascorrono le loro vite slegate. L’episodio che determina il cambio di passo del romanzo si manifesta con la violenta e crudele aggressione subita da Tair. Il desiderio di solidarietà nei confronti di quest’ultimo apre uno spiraglio di luce nel mondo di ognuno, proiettandolo nel mondo dell’altro. Malgrado la dicitura sulla quarta di copertina (“da dodici anni”), “Il mondo nel palazzo” è una lettura piacevole anche per gli adulti, proprio perché evidenzia che la convivenza tra etnie differenti è fondamentale per un mondo caratterizzato da pace e sicurezza, in cui tutte le diverse etnie non si identifichino più né in inferiori né in superiori, ma in una comune fratellanza.
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